Wednesday, August 09, 2006

Stringimi forte i polsi

E' possibile provare nostalgia per una cosa che non si ha mai vissuto? Io non c'ero, quando il sole batteva sui viali alberati di Milano nel 1962, e poi nel 63, nel 64, nel 65, mentre le vespine sfrecciavano e il centrosinistra appassiva nell'indifferenza. Sui marciapiedi signore dell'alta borghesia sfilavano col cagnolino in una nuvoletta rosa di Chanel, tailleur, capelloni e occhiali scuri. Il Brasile, Chico Buarque e Antonio Carlos Jobim erano prodotto di importazione, e nella provincia italiana portavano con sè un po' di maracas e di malinconia. La contestazione si preparava ma era come un ormone che circola in un corpo giovinetto, inesperto. Tutto mi appare così morbido, musicale, in fondo indifferente. Sorrisi scambiati tra palazzoni cresciuti come funghi, ma chi c'era dice anche nubi tossiche da industrialismo ipertrofico; e quel bianco e nero tendente al grigio che solo la polaroid a colori e poi Bettino Craxi avrebbero spazzato via definitivamente. Io non c'ero, eppure io ho vissuto.

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