Wednesday, August 16, 2006

Cossiga: andrò in Israele


Francesco Cossiga ha intenzione di andare in Israele. E’ la notizia data al pubblico del PalaVolkswagen che lo ha ascoltato ieri sera in collegamento telefonico. Il Presidente emerito della Repubblica chiamava dall’ospedale di Nuoro, dove si trova ricoverato, forse per una mangiata di funghi, più probabilmente per un problema di pressione alta. «Sai che tra poco vado in Israele?», ha chiesto a Cisnetto. «Appena starò meglio andrò lì in veste di privato per offrire la mia solidarietà al popolo ebraico in tutto il mondo. Sono nato in una famiglia antifascista e come cristiano sento la colpa dei silenzi della Chiesa sull’antisemitismo. Come deciso filo-israeliano sono contrario alla politica di D’Alema, soprattutto dopo aver sentito il suo indegno discorso anti-israeliano alla Camera».

Aforismi cossighiani

«Berlusconi si ritira? Proprio no. Avrebbe lasciato subito [cioè dopo le elezioni], ora non lascerà più. Perché si è divertito a fare molti quattrini e adesso si diverte a fare politica. Ha una grande vocazione imprenditoriale, e adesso può fare l’imprenditore di se stesso».

«L’unico modo per far sì che Berlusconi ascolti un tuo consiglio è dirgli: caro Silvio, come tu stesso mi dicesti…».

«Ai tempi della Bicamerale, la Procura di Milano mandava fax alla commissione per dire che nella riforma non si toccassero i magistrati. Poi la Bicamerale fallì. Questo tanto per ribadire l’autonomia del Parlamento».

«Ho solo due cose da rimproverare al Sismi. La prima è aver sacrificato Calipari per la Sgrena. La seconda è non aver dato alcuna medaglia agli Americani per aver sequestrato Abu Omar. Come ha detto un papa del Novecento: i servizi segreti se non sono segreti sono solo servizi. Cioè dei cessi».

«Israele? Ma come vi comportereste se la Slovenia tirasse dei missili su Trieste? E come si comporterebbe il nostro governo? …Beh, quello si arrenderebbe subito».

«Le Nazioni unite sono ridotte a un’ombra per colpa di quel segretario opportunista che è Kofi Annan. Berlusconi nuovo segretario Onu? No. Se eleggeranno un europeo c’è già pronta la candidatura di Tony Blair».

«La riforma di Bersani, sì, l’avrei votata, ma solo come primo passo. C’è bisogno di una seconda serie di provvedimenti, se no può dare adito al sospetto di essere una misura punitiva».

«Un voto al Governo Prodi? 5 e mezzo. Ma con quel voto si è promossi… Almeno, lo si era ai tempi miei».

«L’attuale governo non durerà cinque anni perché non conviene neanche a Prodi. Durerà al massimo due o tre anni. Salvo che Casini non faccia il Garibaldi e dica: obbedisco». FC

© Il Notiziario di Cortina, 2006

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