Al giardino pubblico uno scoiattolo ha mangiato una briciola di cookie dalla mia mano. Sapevo che quella anglosassone è la civiltà dei parchi cittadini, ma ogni volta è una scoperta. Milano dovrebbe essere uno scandalo internazionale, tanto è soffocata dal grigio e dall'asfalto. Boston ha un bel parco, il Boston Common, minuscolo rispetto a foreste come Hyde park e, penso, Central park, ma molto ben curato. Bambini giocavano nella fontana e un negretto mentre giocava ballava.
I palazzi della Rivoluzione sono un po' tutti uguali. Una lunga successione di capannoni portuali dove tra una cassa di whisky e il banco del pesce si è fatto l'illuminismo americano, molto pragmatico, molto mercantile. E infatti gli Americani li onorano, ma mentre li onorano ci aprono dentro una quindicina di botteghe per turisti scemi. Mi ha fatto ridere vedere la cupola dorata della Massachusetts State House luccicare al sole come la sommità di una moschea orientale. Davanti stava una bandiera nera a mezz'asta: abbiamo chiesto a un Lincoln che passava di lì con la tuba e il panciotto, e ci ha detto che sventola in memoria di tutti i cittadini americani rapiti nelle nazioni della Terra. Poco più in là, ad un angolo della strada, stavano le grandi vetrine di uno studio Fox.
Sunday, August 27, 2006
Boston Common
Pubblicato da francesco c. a 1:11 AM
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