Tuesday, June 16, 2009

Vorrei

Vorrei che una Sinistra di domani facesse proprie le parole di una vecchia canzone piena di poesia cantata da Louis Armstrong, "Hello Brother". C'è racchiuso il sogno dell'avvenire di ciascuno di noi.

A man wants to work for his pay
A man wants a place in the sun
A man wants a girl proud to say
That she'll become
his lovin' wife

He wants a chance to give his kids a better life, yes
Well hello,
hello,
hello brother

You can travel all around the world and back
You can fly or sail or ride a railroad track
But no matter where you go, you're gonna find
That people have the same things on their minds


Saturday, May 16, 2009

Giusto a Staten Island

Fichissima ricerca su chi sono, dove abitano (giusto a Staten Island e qualcuno nell'upper East Side), quanto guadagnano (tanto) che religione seguono (cattolica e ebraica) e quante sigarette fumano gli elettori repubblicani di New York City. (Percentuale complessiva del GOP in città: un ininfluente 15%).


Saturday, May 09, 2009

L'irresistibile ascesa di Crystal e Tiffany, 1980-89

Bellissimo il sito del governo USA, che ha messo online le liste dei nomi dei bambini registrati all'anagrafe dal 1880 ad oggi. Tra le tante considerazioni socioculturali che si potrebbero fare (il declino dell'aristocratico George, che esce dalla top ten dei nomi più comuni negli anni di Roosevelt e finisce del tutto in fondo alle classifiche dopo la seconda guerra mondiale, o il breve passaggio di Shirley - pieni anni trenta, ovviamente - e Jacqueline nel 1962-1965), vogliamo qui evidenziare la parabola - tutta centrata sugli anni 80 - del kitsch per eccellenza: Tiffany e Crystal.

Il primo, che compare verso la metà degli anni Settanta, diventa definitivamente di moda nel 1980, quando con 16.224 bambine registrate è il 14esimo nome femminile più comune negli Stati Uniti; successo bissato nell'88, con 18.358 registri (forse grazie ai successi di quell'anno della cantante Tiffany). Resta in vetta alle classifiche fino all'89; poi, nel '90, con la prima crisi di borsa e la fine dell'era reaganiana, comincia la sua rapida discesa (27esimo posto nel '91, 46esimo nel '95), e viene presto dimenticato.

Crystal, parallelamente, ha il suo momento di gloria nel triennio 1981-84 (1982: 19.095 registrate, il nono nome più amato dai genitori americani!). Resta abbastanza in voga per i cinque anni successivi. Anche in questo caso, comunque, la fine dei barocchi anni ottanta segnerà la scomparsa del nome, che già nel 1993 non è nemmeno nella top 50.

Friday, May 08, 2009

Quando l'abito fa il monaco

Il domopak in cui era avvolta oggi Michela Vittoria Brambilla per il giuramento da ministro al Quirinale dice tutto.

Sunday, May 03, 2009

Ebbrezza di modernità padovana

Ebbrezza di modernità. Scopro sul web, quasi casualmente, che:

1. all'attuale linea 1 del tram padovano (che tra pochi mesi si estenderà fino a Pontevigodarzere, attraverso l'Arcella, by the way) si affiancheranno una linea 1bis (zona Fiera), una linea 2 (Ponte di Brenta - Sarmeola), una linea 3 (Voltabarozzo - stazione, attraverso via Facciolati e via Falloppio), addirittura una 3bis (prosecuzione fino alla zona industriale), e una linea 4 (stazione - stadio Euganeo);

2. presso l'Euganeo verrà costruito un nuovo polo ospedaliero;

3. esiste una stazione ferroviaria denominata Padova Campo Marte (!) e ci transito più o meno un paio di volte al mese, ovvero quando scendo a Roma in treno;

4. esiste una stazione che si chiama Padova Interporto presso la zona industriale, inaugurata nel 1988;

5. sotto l'attuale stazione FS verrà realizzata una superfichissima stazione dell'alta velocità;

6. accanto all'attuale stazione è prevista una stazione dell'SFMR, ovvero: il sistema ferroviario metropolitano veneto, che collegherà Vicenza, Padova, Mestre, Treviso e Castelfranco;

7. infine, apprendo che per i primi cinquant'anni del novecento Padova era piena di tram, trenini, piccole linee ferroviarie, binari, rotaie. Una linea di tram passava per via del Vescovado (!), una per via del Santo (!) una per via Manin (!!). Gustosa mappa qui.

Thursday, April 09, 2009

Rosanna Tollis, 81 anni

"Non avrei mai pensato che il mio pianoforte non avesse più gambe, che i miei libri, tanti libri, cadessero tutti per terra, uno dietro l'altro, che la mia biancheria con i merletti fosse profanata. E ho pregato, pregato, e ho urlato chiedendo aiuto. E mi hanno ascoltata, mi hanno sentita."


Monday, March 30, 2009

Per Elena

L'ironia, quella di chi si trova in un brutto guaio ma si guarda e sorride: "che pasticcio, ora rimediamo... e a proposito, come stai amico mio, come va con la tua fidanzata, vieni a darmi qualche lezione di storia, dai...". Il senso di umana misura di fronte al dolore e all'ingiustizia, alla violenza del male, al valore che ha la vita. E poi eri in grado di fare poesia, Elena mia, con un gesto, una frase, il tono della voce. Anche un lamento diventava un'allegra imprecazione, un modo per mandare il tumore a quel paese.

Avevamo gioito insieme al telefono, a fine febbraio, per le cose buone che si annunciavano, mentre Guja girava sbronza per la via. La tua voce era la stessa, limpida e squillante, di quando in gita scolastica sei anni fa facevamo i cretini su e giù per il corridoio dell'albergo di Bruxelles, fingendo una scenetta porno (vestiti, ovviamente!).

Frammenti, brevi immagini di una vita grande, cara Elena. Eccoli, sono qui, non li perderò mai!
Addio!