Ieri ho ascoltato le motivazioni e le autodiagnosi di alcuni amici della sinistra institutional, cioè del Pd, per la disfatta romana. E' cominciato il processo a Rutelli, era cominciato ancor prima del voto, quando dicevo "sì però un po' per Rutelli mi dispiacerà", e quelli mi rispondevano: a me per niente, se ti piace Rutelli ti piace il Papa".
E' cominciata questa assurda e noiosa resa dei conti, un po' stalinista nella misura in cui si appunta tutta sulle persone, sui loro profili biografici; che non porta mai a niente perché non fa i conti con i fondamentali. E per fondamentali, ecco cosa intendo:
" LEGHISTI FASCISTI AFFARISTI, GLI AMICI DI ALEMANNO SONO ALLE PORTE. MA ROMA NON CADRA'! "
Stava scritto sui manifesti a due giorni dal voto, zona Tor Pignattara. Ne ho visti alcuni mentre ondeggiavo in un autobus stracolmo.
Tanti auguri per un voto del XXI secolo!
Wednesday, April 30, 2008
Ma Roma (non) cadrà
Pubblicato da francesco c. a 2:06 AM
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2 comments:
Manifesti come quelli del PCd'I sono penosi, ma i revival del XX secolo si fanno anche con i saluti romani sulle scale del Campidoglio Non vi pare?
Michele
avete ragione.
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