Ora che i dati della composizione del Senato si sono precisati, ci terrei a sottolineare un elemento di assoluta novità nella storia repubblicana, che finora i giornali hanno quasi ignorato. E' la fine del potenziale "ricatto" democristiano sulla maggioranza.
I democristiani hanno sempre esercitato un ruolo-chiave nel parlamento. Prima, per la loro forza numerica: erano il primo partito italiano. Ma anche dopo il 1992-93, quando la DC scompare: le maggioranze della seconda repubblica sono state sempre condizionate, per la loro esiguità numerica, in almeno una delle due camere, dal numero determinante delle varie diaspore democristiane. Anche nel 2001, quando la vittoria netta di Berlusconi si portava dietro, al Senato, la consistente pattuglia dei 30 senatori UDC. Per non parlare dei rapporti tra Udeur e maggioranza prodiana negli ultimi due anni, finiti come sappiamo.
Da oggi non è più così. La maggioranza ampia di cui dispone Berlusconi al Senato (174 seggi) non è in alcun modo determinata da gruppi democristiani, al massimo da singoli esponenti che non sono più tali dal 1994, quando confluirono in Forza Italia. Questa è una vera, grossa novità (che dobbiamo a questa legge elettorale così tanto criticata negli ultimi anni), e per quanto mi riguarda devo confessare che non mi dispiace granché.
Wednesday, April 16, 2008
Fine del ricatto democristiano?
Pubblicato da francesco c. a 1:44 PM
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