Il treno scivola rapido e silenzioso nei campi deserti. Siamo appena passati sopra un ponte di ferro, sotto scorreva un grande fiume, il Po penso, e nella nebbia le acque sembravano argento liquido. Sto scendendo a Roma, domani alle 12 sarò a San Pietro, porterò la mia umanità dolente di tosse e bronchite a cospetto di Papa Benedetto e della sua predicazione sapiente e gentile, come testimonianza di una ferita che noi cristiani vorremmo rimarginata presto, di un affetto speciale. E' un pellegrinaggio del XXI secolo. La Provvidenza ci chiama a Roma.
Speriamo mi aiuti a trovare anche una stanza.
Saturday, January 19, 2008
Verso Roma
Pubblicato da francesco c. a 3:47 PM
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