Monday, January 14, 2008

La fine dell'illuminismo

La lettera scritta da alcuni professori della Sapienza al rettore Guarini per chiedere che Ratzinger non venga ammesso a parlare in università non deve stupire. Da tempo, da decenni intendo, si assiste ad una curiosa inversione di marcia delle forze scaturite dalla Rivoluzione e dai Lumi.

Le parti si sono scambiate i ruoli: la Chiesa sfida le conquiste del pensiero, propone con le encicliche di un Papa professore la ricerca appassionata della verità, si fa interprete del presente, insomma fa cultura; Ratzinger discute con Flores D'Arcais su Micromega, il cardinale Scola dibatte di fede e vita oltre la morte con Eugenio Scalfari, Fisichella incontra Oriana Fallaci per ascoltare la voce di una laica controcorrente.

Per converso, il fronte laico si è immiserito e prosciugato: tanti tra coloro che ne avevano disegnato la sagoma variopinta e plurale negli ultimi cinquant'anni ora hanno fatto armi e bagagli e si sono spostati su altri lidi - oppure impassibili continuano a ripetere le stesse cose, in una cantilena monotona e fuori tempo massimo (penso a Pannella e ai radicali). La laicità intanto non è più un atteggiamento da tenere, un metodo, una condotta; è un dogma.

Questo blog è nato con l'intento di raccontare i tempi nuovi in cui siamo entrati. Anche questo è un clamoroso segno dei tempi. La fine dell'illuminismo è sotto i nostri occhi. Coloro che se ne proclamano eredi ne tradiscono la promessa iniziale, quella appunto di "fare luce" contro ignoranza e superstizione, oscurantismi, divieti, cecità. Sanno che la voce di un Professore che parla all'uomo, a tutti noi, è pericolosa per quello che dice. E vorrebbero impedire che questo si verifichi.

1 comment:

Anonymous said...

Da "illuminista cattolico" convinto non posso che essere assolutamente d'accordo don te