Cronaca della ricerca del mio buco in Roma / 1
dal vostro corrispondente temporaneamente ospitato in zona San Giovanni
Prima stanza: via del Portonaccio, dietro la Tiburtina, in una casetta stretta stretta nello stesso palazzo del mio amico Renato. Ci abitano già un ragazzo e una ragazza, che stanno insieme. E questo basterebbe e avanzerebbe per declinare gentilmente. Comunque ci vado lo stesso, non si sa mai. Antonio mi viene ad aprire, mi mostra la camera dove ora sta accampato uno "un po' incasinato". Dimensioni accettabili, la spoglio mentalmente e la rivesto coi mobili nuovi Ikea che mi promettono di metterci dentro. Ma non va bene lo stesso: prezzo 420 più spese, cioè almeno 450. Decisamente troppo per Casalbertone.
Poi uno stanzone in via Principe Amedeo, giusto dietro la stazione, una zona "multiculturale" mi avevano avvertito. Quando dicono "divertente" e "multiculturale" bisognerebbe escluderla in partenza. Ma a cinque minuti dall'ingresso di Termini... E poi sono 390 tutto incluso.Mi apre un grassone sudato, un casertano in t-shirt e calzoni di felpa. E' di fretta, ha avuto molte richieste: "questo pomeriggio vedo altri due e se mi danno la caparra la affitto a loro". La casa è piena di foto di famiglia e cimeli e cumuli di riviste, doveva essere la residenza principale dei proprietari, una volta. Apre la porta della stanza: nella penombra vedo l'inquilino attuale che dorme nel suo letto. L'odore mi ricorda quello delle camere d'ostello di Boston. Anche stavolta la promessa è di cambiare tutti i mobili, ma il ciccione dà poco affidamento, e poi fuori è un vero suk. Niente da fare.
Terza offerta: bella e algida. E ovviamente carissima. Il proprietario è avvocato e avvocato è pure suo figlio, che diventerebbe il mio coinquilino. Mi mostra una camera grande e luminosa, balconcino, appena ridipinta, tutta vuota. Ci metterà i mobili, li deve comprare. Cucina nuovissima, lavatrice e frigo grande abbastanza da contenere le mie intenzioni gastronomiche. Bagno nuovo pure lui, c'è da chiederlo? Prezzo: 450 euro. Più spese 50. Per stare oltre la Tiburtina. La mia lista si accorcia.
Infine, a metà pomeriggio, l'immancabile tugurio, la proposta del tutto fuori mercato, l'antro inabitabile. Ci voleva. Mi danno l'appuntamento per le 15 ma arrivano alle 15.30, per mezz'ora aspetto fuori, con quello che dovrebbe essere un mio contendente nella scelta, un simpatico emiliano sceso per fare un master. La stanza apparentemente si trova dentro una minuscola casetta a un piano quasi senza finestre, quelle costruzioni sorte dal nulla che di solito stanno nelle intercapedini urbane, a contorno dei grandi parcheggi, o di fianco alle stazioni, con i negozietti di braccialettini gestiti dai cinesi e così via. Davanti a noi c'è la muraglia del Verano e il viale della Tiburtina dove sfrecciano le macchine a ogni ora. Nei cinquecento metri percorsi per arrivare all'indirizzo non ho trovato niente, non un bar, una farmacia, un supermercato, un fiorista, un chiosco, nulla, solo una rivendita di motociclette. Poi ci mostrano la camera. Si sale una stretta scala ricoperta di calcinacci, ed ecco, un corridoio buio e puzzolente con le mutande stese ad asciugare (almeno le lavano), e poi la stanza, un buco osceno, lurido, con una bandiera dell'Italia (almeno quella) a coprire un'intera parete... e a terra una specie di materasso. Un fantasma si aggira nel corridoio, non lo guardo nemmeno. Mi chiedono se voglio vedere la cucina, "mi basta così", faccio io, grazie e arrivederci.
Tuesday, January 22, 2008
Lettere laterane
Pubblicato da francesco c. a 1:15 AM
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4 comments:
Quanto sei bella Roma, quanno c'hai na casa...
Franci non mollare...prima o poi qualcosa vedrai che trovi! mal che vada puoi cercare un "posto letto" alla stazione termini, però devi sborsare 10 euro al giorno al racket rumeno!!!! hi hi hi
E' esperta stany in ste cose...
:D
sì Stany effettivamente com'è che sai queste cose così dettagliatamente? non va bene...
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