Saturday, March 08, 2008

Un pomeriggio come tanti

Piazza Farnese, 15.30. Giovanni Lindo Ferretti ha cominciato già, canta e parla, è musica e poesia. Dice cose intense e ispirate, forse doveva candidarsi lui. Ci sono i foglianti sul palco, Crippa, Meotti, poi vengono anche la Valensise, Pace; c'è Giuliano che parla anche lui, "non siamo eroici ma ragionevoli", e "sono edonista e mangione", e il resto è parte della consueta prosa antiabortista. Ci siamo noi del pubblico, io e l'amico Billi, pochi ma buoni come si dice, 200-300, facciamo anche 500, e tra noi quel genio solitario di Vincino e quell'altro genio scurrile di Andrea Marcenaro. "Andrea, ci fai ridere, ma con disincanto, senza pretese, come è giusto", gli dico. "Grazie... Di dove siete... Massa Marittima? Cortina? Ah voi cortinesi, montanari, lontani, un po' tirolesi... Ciao bello, ciao, stammi bene". Ci sono le femministe ragionevoli, e quelle un po' irragionevoli che gridano e schiamazzano dalla via là vicino; ma sono poche, per quanto rumorose, arrivano passano e vanno via, senza lasciare il segno, come i tagli che ti fai d'estate, come i graffi del gatto. Un amico mi scrive: "tutto bello ma il foglio 1.0 è altrove. A Piazza Farnese è solo goliardia". Può essere ma in questa piazza illuminata e allegra, sotto il cielo scuro che minaccia la pioggia, è bello esserci. Io intanto ripenso a Filumena Marturano e alla sua splendida orazione pro-life fatta col core della donna di popolo, e la ragione antica di una religione che non invecchia.

4 comments:

Anonymous said...

Ma sei di Cortina?

Avrei detto Vodo, dal cognome.


tuo, Sandrone.

francesco c. said...

Mio padre era di Valle di Cadore

Anonymous said...

ahn..ecco.

dicevo io.

quando andavo a scuola a san vito conoscevo due o tre chiamulera di vodo

sandrone.

Maurizio Cecconi said...

Un' epistola d'addio a Giovanni Lindo Ferretti.