Friday, February 22, 2008

Ma il Pd...?

Fino a dieci giorni fa sembrava che la "vocazione maggioritaria" di Walter e Company fosse reale ed effettiva: le cose si mettevano bene, e promettevano meglio. Lo scrivevo su Agenda Liberale. Adesso viene fuori che a) il Pd correrà con il partito di Di Pietro, non esattamente un esempio di riformismo e visione serena e non demagogica dell'uso della giustizia; b) nel Pd faranno ingresso almeno 8 o 9 radicali, che non si vede come potranno andare d'accordo con un certo popolarismo (già Castagnetti storce il naso) e con i cristiani attivi Bobba, Binetti, Carra, eccetera; c) capolista al senato del partito sarà Umberto Veronesi, e anche lui si trova distinto e distante su certe delicate questioni da buona parte dell'ex Margherita e del suo elettorato; d) per non ben specificate ragioni, questa operazione di inclusione ed esclusione lascia fuori i socialisti.

Hanno un bel dire Veltroni e, in parte, Berlusconi, che i cosiddetti "temi etici" devono restare fuori dalla campagna elettorale. A parte che se ci entrarono dalla porta, negli anni Settanta, non si vede perché ci debbano uscire dalla finestra oggi; e poi queste cose non le decidono le segreterie dei partiti, ma vengono direttamente dall'urgenza delle situazioni, da quel misterioso intruglio che si chiama spirito del tempo, come insegna Albert Camus nell'intestazione del blog. In una qualche misura si autoimpongono, e meno male che è così. Per questo non è pensabile ritornare all'economismo asciutto degli anni '90, del Meno Tasse Per Tutti e delle liberalizzazioni. Il Pd fa le sue scelte, ma in realtà decide di non decidere. E le cose si ingrigiscono...

No comments: