Friday, February 01, 2008

Lettere laterane, l'epilogo

Cronaca della ricerca del mio buco in Roma/3

dal vostro corrispondente in Intercity plus

Ieri sera ho lasciato la caparra per la stanza. 150 euro. Cinquanta li avevo dimenticati nel cabinotto del bancomat, e sono dovuto correre indietro a prenderli: erano ancora lì, appoggiati accanto alla tastiera numerica dove si compone il Pin. Miracoli della notte romana, perché alle nove e un quarto sono tutti a cena, e in venti minuti nessuno era passato. Il mio nuovo indirizzo è Via Cavalcabò 20, scala B, quarto piano, prima porta a destra usciti dall’ascensore: una casetta piccola così, il coinquilino silenzioso, l’altro ancora da scegliere, un quarto che non c’è mai, lavora per mesi a Milano. La camera è più grande del mio cubicolo cortinese e più piccola del salone padovano. E’ tutto medio: dimensioni, posizione (a due passi da Largo Preneste, quindici minuti dalla Sapienza), prezzo (410 più spese, ma sono poche).
Avevo cominciato pimpante e curioso, e come sempre accade quando si cerca casa, sono finito spompato e un po’ disperato. Nel mentre, ho conosciuto una commessa calabrese che lavora in un negozio di scarpe eleganti a due passi dalla Camera, che affittava non lontano da dove poi ho trovato, e che con tutta la solare genuinità della provincia quando ero andato a vedere la sua casa mi aveva pure offerto di restare a cena; una storica fotografa di Allenza Nazionale del tutto sdentata che ha cinquantasette anni ma ne dimostra settantacinque, e che vive come una barbona a Rebibbia; una deliziosa scemetta che studia moda alla Sapienza, tutta ciglia e fard, che quando ha visto che per non perdere il posto in coda ho implorato la tipa allo sportello “aspetti, aspetti, io vengo da Padova”, ha subito aggiunto sfacciata “aspetti aspetti anche me la prego, io vengo da Ischia!”

2 comments:

Anonymous said...

Caro Fra, con l'avventura romana inizi un capitolo nuovo della tua giovane vita. Da parte mia non posso che augurarti un mondo di bene perchè lo meriti. Credo Tu abbia fatto la scelta giusta, arrivi nella caput mundi nel momento della riscossa liberale e durante il pontificato benedettino, meglio di così.... ci sarebbe solo la possibilità di portare a Roma con Te Blue. Hai visto mai!!

francesco c. said...

Blu sta bene lì dov'è, coi suoi reumatismi, i suoi sbadigli un po' snob e il suo primo vero amore, per una cagnetta dei vicini a quanto pare, dall'alto dei suoi dieci anni e mezzo (che sono settanta dei nostri). E' la sua bella vecchiaia libertina, beato lui! Quanto a me, al di là delle riscosse liberali, una riscossa libertina, in quel di Roma, non è che mi dispiacerebbe...