Sembrava niente male, a febbraio scorso, l'inizio di settennato di Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica aveva usato parole decise sull'antisemitismo moderno travestito da antisionismo, in occasione della giornata della memoria, e poi il 10 febbraio quelle parole sacrosante, in bocca a un post-comunista, sulle foibe e le responsabilità slave. Poi però ha preso una brutta piega, specialmente questo autunno: un Napolitano sempre più bacchettone e pedante (soprattutto su vicende di pochissima importanza, vedi il caso Storace), e poi sorprendentemente debole, quasi connivente, con le trombe idiote dell'antipolitica e i vari vaffanculo nichilisti e - quelli sì - antiistituzionali. Ora arriva la strizzatina d'occhio ai magistrati militanti: "preoccupato" sul caso De Magistris, Napolitano fa sapere che "vigila" sull'autonomia della giustizia.
Si aggira lo spettro di Scalfaro, uomo di destra DC quanto Napolitano è di destra PCI. Sono lontani i tempi della retorica fanfarona ma innocua di Ciampi. Insomma aveva ragione chi, un anno e mezzo fa, chiedeva a gran voce l'elezione di Massimo D'Alema.
Monday, October 22, 2007
Napolitano sempre peggio
Pubblicato da francesco c. a 10:30 PM
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