Friday, October 26, 2007

Federalismo e identità: a Cortina referendum su un equivoco

Si vota domenica a Cortina, si vota a favore o contro l'Alto Adige. I cittadini cortinesi e i loro colleghi di Colle Santa Lucia e Livinallongo dovranno esprimersi su quello che in realtà è un grande equivoco. E' per i soldi o per l'identità che si va a votare? Ci si esprime sulla necessità di avere le stesse agevolazioni economiche del Sudtirolo o sull'affiliazione "etnica", cioè di sangue (parole testuali dei promotori del referendum) con i "cugini" della provincia di Bolzano?
Su questa ambiguità di fondo si è giocata la campagna grintosa e martellante del comitato del sì: votate perché siete, siamo ladini; oppure, se così non fosse, votate comunque, per "lanciare un segnale". In questo modo si spera di portare a votare anche chi ladino non lo è affatto, ma è stufo di una legislazione punitiva e poco vantaggiosa per Cortina e i comuni montani della provincia di Belluno.

Ma non è con le secessioni disinvolte e menefreghiste, né tantomeno con le semplificazioni e le generalizzazioni identitarie, che si costruisce il futuro di una piccola comunità che ha avuto il merito grandissimo di mantenersi tutto sommato unita e armoniosa lungo le vicende della storia recente. Armonia e unità che sono scomparse in questi mesi a Cortina, sostituite da un brutto senso di intimidazione e di sospetto: scritte che compaiono sui muri, parole minacciose, e di nuovo quel senso di vergogna, da parte di coloro che voteranno no, quel voto celato e non confesso, da portare nella tasca della giacca e da depositare in fretta nel segreto dell'urna.

Io che sono cittadino cortinese ma a Cortina sto solo per brevi periodi dell'anno, non ho alcun pudore referendario: voto e faccio votare no. Dico una cosa che di questi tempi è scandalosa: mi sento cortinese, veneto e italiano. Tutte e tre queste cose insieme. Probabilmente ci sono tanti altri che la pensano come me. Sperando che ancora una volta la dea delle elezioni ci grazi con la proverbiale maggioranza silenziosa.

4 comments:

5am said...

Lo hai detto tu, "Vivo a Cortina per brevi periodi."

Be, caro amico, io ti invito a vivere per un anno intero a Cortina e cosi capirai perchè la gente vuole cambiare. Non so quando e per quanto tempo tu risieda a Cortina, (penso durante il periodo delle ferie) ma la montagna non è sempre bella e ospitale come NOI la facciamo diventare in quei periodi.

In montagna bisogna viverci tutto l'hanno far fronte alle difficoltà che in CITTA non esistono. Strade disastrate, problemi logistici (vedi ospedali ho 30-40 minuti di strada prima del primo ospedale) per citare i 2 più importanti. Be, quando passo il confine REGIONALE sia da una parte che dall'altra il PRIMO problema citato scompare. E SCUSA se è poco viso che c'è gente che ogni mattina dalla Val Comelico va fino a Longarone (40 Km alla andata) per lavorare. Con le strade in quelle condizioni se tieni una macchina 5 anni è un miracolo. Questo per spiegarti che ci sono spese "per la montagna" che in città non ci sono e a parità di stipendi, a fine mese sei a secco... Mi dici che c’è un equivoco tra Identità e comodità economica. Forse c’è ma ti invito a informarti sulle origini ladine e vedrai che questa “scusa” come la definisci tu non esiste. Siamo stati divisi, bè ci si può riunire.

E poi per finire in bellezza mi dici che voterai di NO..... Noi della Montagna dobbiamo ringraziare gente come te che fino ad ora, invece di aiutarci a vivere, hanno solo SPECULATO sulla natra che noi MANTENIAMO perchè gente come te ne possa godere solo 30 giorni all anno.
Dici che è un PROBLEMA ECONOMICO? .....si ma come ben sai il mondo gira grazie hai SOLDI.

Loris

francesco c. said...

Loris, i problemi della montagna ampezzana li conosco bene perché fino a tre anni fa ci vivevo 365 giorni all'anno. Vada piano con i "noi" e i "voi": a Cortina ho passato i primi diciotto anni della mia vita.

E' vero, ci sono i problemi logistici della montagna; ma non sarebbe più logico, oltre che più corretto e onesto, combattere per l'autonomia della montagna da dentro le istituzioni, anziché fuggire dai cugini ricchi (e cioè restando in Veneto)?

Le origini ladine poi sono una fregnaccia culturale: i confini linguistici sono flessibili e poco definiti (come spiega le fortissime affinità col cadorino? e che ci azzecca l'ampezzano con il tedesco? e i loden delle turiste bolognesi in struscio sul Corso cosa c'entrano con i bei costumi tipici ampezzani?). E poi siamo stati per cinquecento anni con Veneti e Friulani, ne era al corrente?

Comunque vada, fiato sprecato: Cortina ha fatto la sua scelta. E adesso stiamo a vedere, ma ho come l'impressione che le cose siano più serie di quanto appariva nei mesi scorsi. Qualcuno lo dica alle centinaia di cittadini che hanno votato sì "per protesta". Forse con Bolzano ci andiamo davvero.

5am said...

Il discorso che abbiamo intrapreso (spero di poterti dare del tu) in questo blog, merita sicuramente un approfondimento maggiore che ovviamente su internet non puo essere fatto..... purtroppo.

Le tesi che hai presentato sono in parte corrette, non posso negarlo, ma a mio avviso, se questo referendum non fosse stato fatto(anche con la scusa dei ladini....) niente si sarebbe mosso.
Come hai detto tu staremo a vedere cosa succede, anche se entrambi, anzi, forse tutti, conoscono gia la conclusione della vicenda..

Chiedo scusa per le mie parole "troppo infuocate" di ieri ma spero di aver reso l'idea sull'importanza di questo referendum. Anche se non succede niente qualcuno ci ha sentito e ROMA o VENEZIA qualcosa dovra fare.

Grazie per la pacevole conversazione.

loris

CM said...

Veneto Libero!

ahahahah