Saturday, August 04, 2007

Da Cisnetto gran cicaleccio sui Dico, ma il vero protagonista è (ancora!) il Pd. E la Rivoluzione Francese

Cortina d'Ampezzo. «La Rivoluzione Francese? Un gran pasticcio, ma la stiamo sistemando». La lascia cadere così, con sorridente nonchalance, Paola Binetti, giovedì al PalaLexus per l’appuntamento di Cortina Incontra di Enrico Cisnetto . Presidente del Comitato scienza e vita, la senatrice Dl è esponente mite ma battagliera dei “teodem” nostrani – per gli ammiratori l’ala più avanzata e audace del cattolicesimo democratico italiano, per i maligni il braccio armato della CEI e dell’oscurantismo clericale.

Ha detto proprio così la Binetti, intervenuta insieme ai colleghi Alfredo Mantovano (An) e Cesare Salvi (Sinistra Democratica) e all’eurodeputato radicale Marco Cappato all'incontro dedicato ai Dico e alla legislazione sulla famiglia. Certo, dietro c’era un ragionamento articolato e profondo, sulle radici culturali dell’Europa (e cioè «la filosofia greca, il diritto romano, la religione cristiana»), sulla necessità di riconoscerle come preambolo ad ogni intervento legislativo che tocchi valori morali. Ma la cosa passa più o meno inosservata: c’è Cappato che si scalda su Conferenza Episcopale e Vaticano, “fondamentalisti e talebani”, perché non vogliono accettare che si riconoscano i diritti degli omosessuali: “temono la distinzione tra sessualità, riproduzione e amore coniugale, anche se il Parlamento europeo legifera in materia da almeno quindici anni”.

«E chi se ne frega del Parlamento europeo!» sbotta Mantovano, che sul tema, quello dei diritti dei conviventi, ha anche scritto un libro. Per scoprire che nel frattempo hanno cambiato nome: ora nella versione riveduta e corretta del ddl Salvi si chiamano Cus, cioè contratti di unione solidale: «sono meno macchinosi dei Dico, si passa dal registro presso l’anagrafe a un libero contratto davanti al giudice di pace», spiega Salvi. «Se c’è un soggetto che oggi viene realmente discriminato è la famiglia», ribatte Mantovano. Chiosa la Binetti: «questi contratti sono come un prodotto che ha già una data di scadenza: vanno contro la nostra cultura, che è quella dell’impegno indelebile, a tempo indeterminato».

Ma l’impressione è che dietro alle posizioni dei quattro, ben note, stia ben altro gioco politico, quello che si muove tra le primarie del Partito Democratico e la difficile tenuta della maggioranza, appena uscita indenne dal voto in Senato (i Senatori sono arrivati in elicottero a Cortina da Roma). Ecco allora un Salvi insolitamente “morbido” e moderato, non solo con Cappato ma anche con l’alleata Binetti - altrimenti distantissima - che ricambia la cortesia; viceversa, l'esponente dei Radicali, col contenzioso aperto dal suo segretario che proprio giovedì è stato lasciato fuori dalla corsa delle primarie, attacca il Partito democratico: «avete deciso che siccome il tema dei Dico è una materia che “spacca”, è meglio omologare tutti su una sola posizione (contraria ovviamente), anziché lasciare libertà di coscienza ai singoli. Avete paura che Savino Pezzotta dopo il successo del Family Day faccia un nuovo partito centrista...?» FC

1 comment:

CM said...

Tanto per fare il saputello, Pannella non è segretario di Radicali Italiani, è presidente del Partito Radicale Transnazionale.
Segretario di Radicali Italiani è - tieniti forte - Rita Bernardini.

Pensa te...