Tuesday, August 14, 2007

Feltri: è Albertini il mio candidato alla Regione Lombardia

Feltri a ruota libera. Una folla enorme ha accolto sabato sera il direttore di Libero a Cortina InConTra di Enrico Cisnetto. Il giornalista ha accettato di farsi interpellare dal collega Gigi Moncalvo, col solito umorismo un po’ ruvido. Producendosi in una performance quasi gigionesca che ha toccato tutti i temi e i nomi della cronaca e della politica.

«Per chi hai votato?» gli chiede l’intervistatore. «Per la Casa delle Libertà, ma solo perché fa un po’ meno schifo dell’Unione. Ho sentito Berlusconi dieci giorni fa, gli ho proposto un confronto con Di Pietro. Ha accettato». Sorride. «E’ Di Pietro che non voleva fare lo sforzo di venire fino a Milano… Con Fini non ho più un buon rapporto, è uno che vuole sempre essere lodato, e se scrivi che ha i capelli spettinati si incazza. Veltroni invece l’abbiamo già definito con un titolo di Libero: paraculo. E’ l’Alberto Sordi della politica, sta con tutti, è bravissimo, furbissimo. Solo una cosa, dice di essere il Sarkozy d’Italia: ma non si è accorto che Sarkozy è di destra?» Sugli incidenti a causa dell’alcool: «la Polizia e i Carabinieri fanno il loro dovere. Poi però c’è sempre qualche magistrato che mette fuori tutti». Rincara la dose: «ditemi il nome di un magistrato che ha sbagliato e ha pagato. Al massimo li trasferiscono: da Novara a Vercelli. Forse non è vero che il potere giudiziario è asservito al potere politico, però fanno lingua e bocca». Accetta di difendere l’amico don Gelmini: «se ha toccato il sedere a qualche giovanotto non me ne frega niente. Sono ragazzoni di venticinque anni che hanno visto di tutto, droga, crimine… ve li immaginate a farsi toccare da un prete ottantenne? Ma come si fa a credere a una cosa così?». Critico invece su Valentino Rossi: «l’ho detto sul mio giornale e lo ripeto: rubate pure ragazzi, ma con moderazione».

«Sarai il successore di Berlusconi?», domanda Moncalvo. «No. Nel 1997 mi proposero di fare il sindaco di Milano, ma rifiutai, non sarei un bravo politico, mi manca la pazienza. Scelsero Albertini: all’inizio non andammo molto d’accordo, ma devo dire che dopo aver visto all’opera la signora Moratti, chapeau: Albertini sembra il nuovo Quintino Sella. Noi di Libero lo proporremo come prossimo presidente della Lombardia». E Prodi? «Quello che tanti non sanno è che Prodi una volta non era così, era normale: predicava il liberalismo, era amico di Berlusconi... Poi non so cos’è successo. Qualcuno dice: “è stata la moglie che è di sinistra”. Mah». Infine, domanda d’obbligo: il governo Prodi cade o non cade? E se cade, quando cade? E chi lo fa cadere? «A me basterebbe che cadesse. Purtroppo però Prodi barcolla, prende un pugno da destra e sembra che caschi a sinistra, uno da sinistra e pensi che andrà giù a destra… Invece non cade mai, sta là come un pendolo. Ho il terrore, e lo dico per scaramanzia, che ce lo dovremo tenere. Almeno fino all’autunno 2009». FC

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