Friday, July 18, 2008

Si torna ai campi, come nel medioevo, come nei 30s


Oggi sul Riformista c'è una bella intervista a Luca Zaia, ministro leghista all'agricoltura, a firma del bravissimo Fabrizio d'Esposito. Oltre alle varie tematiche contingenti e legate alle dinamiche del giorno, Zaia ad un certo punto fa una riflessione più generale e spiega: "nessuno immagina la svolta epocale che sta per maturare. Vede ci sono dei momenti storici in cui si verificano delle rotture. E adesso ne stiamo vivendo uno, di questi momenti". Addirittura? "Sì: i giovani vogliono ritornare alla terra, vogliono fare i contadini. Mi scrivono in tanti e io sto raccogliendo le loro lettere. Negli anni sessanta si fecero crescere i capelli per fare gli hippy, oggi riscoprono l'agricoltura. (...) Gli Italiani riscopriranno di essere un paese agricolo. Il futuro non è la City ma la terra".

Appunto anche questa riflessione, tutt'altro che banale e tutt'altro che azzardata, sul taccuino dei segni dei tempi. Come nel primissimo medioevo, come - più recentemente - nell'America spaventata e poi depressa dal fallimento della grande finanza degli anni '30, c'è una clamorosa inversione di tendenza. La città non è più la meta della modernità, e la modernità non è più il nostro orizzonte mentale, da un pezzo. Ma non lo è neanche il famigerato "postmoderno", etichetta effimera e omnicomprensiva che non serve a capire niente.

Terra, protezione, casa, famiglia; ancore gettate nel solido universo di riferimento della propria piccola patria in tempi oscuri. Per vincere di nuovo, anziché arrovellarsi su mille possibili rivolgimenti identitari, la sinistra potrebbe raccogliere questo impulso quasi rooseveltiano e volgersi ai semplici e agli umili, andare verso il popolo, come si dice. Ma i tempi che si preparano, come coglie giustamente Zaia, sono gravidi di enormi cambiamenti, da aspettare in modo quasi mistico; ché quello che vediamo ora è solo un piccolo assaggio di ciò che ci aspetta.

3 comments:

Anonymous said...

Eugenio Benettazzo da anni dice che nel 2012 si dovrà ritornare per necessità ai campi. Per uno come me a cui dicono da anni "braccia rubate all'agricoltura" non sarà un trauma
:D

Anonymous said...

Visto che si parla di futuro...

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_luglio_17/videogioco_apocalisse_9cea454a-53fc-11dd-a440-00144f02aabc.shtml

Ciao,
Pseudonimo

Anonymous said...

Non c'entra nulla, ma vi segnalo l'articolo di L. Scaraffia su "L'Avvenire" di oggi (24 luglio), dedicato ai cent'anni di C. Levi-Strauss e pubblicato alla pagina 26. Il testo e' scaricabile interamente gratuitamente.

Ciao, Yuri