Friday, January 05, 2007

Vespa a Cortina: difficile la spallata alle amministrative di primavera. Ma l'Udc sarà fedele


Sabato 30 dicembre a Cortina si è tenuto il tradizionale appuntamento invernale con Bruno Vespa, per l’edizione invernale di “Cortina Incontra” di Enrico Cisnetto. Da Vespa come al solito si viene per sentire quello che c’è dietro le quinte della politica italiana, per qualche previsione, per gli aneddoti, i retroscena, le ricostruzioni minuziose – gli stessi che si trovano nel suo nuovo libro, “L’Italia spezzata”. E il pubblico ampezzano non si è fatto pregare, riempiendo la nuovissima "Alexander Hall" e costringendo gli organizzatori ad aprire gli eleganti pannelli rossi sul fondo per fare spazio ai tanti convenuti.

Le questioni irrisolte delle elezioni di aprile, i sospetti dei brogli, i primi vagiti del governo dell’Unione, con la doppia candidatura di D’Alema e Bertinotti alla Camera: «alla fine l’elezione di D’Alema saltò perché Rutelli si convinse che non era bene avere un nuovo Cossiga in circolazione». Berlusconi? «Berlusconi quasi quasi ci sperava. Come disse in Transatlantico: se passa D’Alema, le reti Mediaset da tre diventano quattro…».

Poi le domande di Cisnetto si concentrano sulla legge Finanziaria: «si è creata in un periodo ridottissimo una ventata di impopolarità mai vista prima – spiega Vespa – per Padoa Schioppa è stato uno shock, poiché è convinto di avere fatto la migliore Finanziaria possibile, e Prodi con lui. La manifestazione del 2 dicembre contro il Governo ha avuto qualcosa di epico, perché è stata scelta dal popolo, che ha convinto Berlusconi, il quale all’inizio non voleva neanche farla». Cisnetto incalza: la Finanziaria allora sarà la tomba del governo? Vista la crisi di consenso per il centrosinistra, si faranno le larghe intese a primavera?

Vespa è scettico: «non credo. A primavera semmai ci sono le amministrative, che potrebbero dare al governo una spallata dal basso… ma non succederà, il centrodestra è troppo debole a livello locale». E allora? «La possibilità più gettonata è che si voti nel 2009, in concomitanza con le Europee. E il candidato in quel caso sarebbe ancora Berlusconi».
A che gioco gioca l’Udc?, chiedono dalla platea. «Quante ore abbiamo?», scherza Vespa. «Casini gioca una partita di lungo periodo, sa che se si rivoltasse oggi perderebbe consensi. Infatti nelle elezioni di primavera 2007 sarà un alleato fedelissimo. Il progetto dell’Udc sta in una prospettiva che all’orizzonte ancora non vedo». Come dire: finché c’è il Cavaliere… FC

© Il Notiziario di Cortina, 2007

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