Sunday, September 03, 2006

Martha's Vineyard

Alle 23.30 il piccolo traghetto tocca il molo di Vineyard's Haven. Io e Giulia eravamo saliti sul ponte, nel buio, in mezzo a quella strana pioggerellina atlantica che ti si spruzza addosso come vapore, ma non avevamo visto niente, solo neri flutti. Un po' paurosi. Scendiamo intorpiditi. Ci sono dei taxi per noi ultimi viaggiatori, ma costano un sacco. Ketty parla col conducente dei bus, e ci mettiamo d'accordo per una corsa straordinaria. Noi quattro italiani, e Tim, un ragazzo australiano. Sembra uno di quegli autobus dei fumetti americani, massiccio, rombante. Le frasche battute dal vento e dai bordi del veicolo sembrano quelle di Jurassic Park. L'ostello è nei boschi, dopo venti minuti di sobbalzi. Non si vede niente, camminiamo nella notte sulla ghiaia, poi la casetta, è carina, una delizia, gentilmente illuminata, apparentemente deserta. Tim c'è già stato e apre la porta con una chiavetta. Niente receptionist, è ovvio, ci prendiamo noi gli asciugamani e le lenzuola. Tutto è molto green: meglio l'asciugamano della scottex; meglio chiudere l'acqua mentre ci si insapona; meglio un filo d'acqua mentre ci si lava i denti. Ketty e le altre si accomodano nel dormitorio maschile, in quello femminile c'è una coppia che fa l'amore. Poi li vedremo scendere: prima lui che va a farsi la barba perché lei dice che la punge, poi lei stessa, in lacrime, seduta sul bancone della cucina. La storia ci fa un po' ridere. Martha's Vineyard fa parte delle mete ambite dei bostoniani durante i week-end estivi, primaverili e autunnali. La prima, e più prestigiosa, resta ovviamente Cape Cod, che dall'isola dista poche decine di chilometri. Lì c'era la villa di JFK, di John John, di Ted, insomma di tutta la dinastia Kennedy. Martha's Vineyard e Nantucket, le due isole, restano in secondo piano, ma comunque d'agosto si riempiono di turisti. Qui sono stati Hemingway, Spielberg, John Belushi.

Il vento ha spazzato il promontorio tutto il giorno. Scogliere colorate, di grigio, di marrone, di arancio. E tutto quel verde! Al ritorno un ragazzotto di lontane origini italiane ci ha portato fino a Boston, due ore di passaggio. Lo scopo era meno nobile delle apparenze: ci ha provato con Giulia, e poi anche con Giorgia. Con me no: strano, vero?

Aggiungo qualche foto, anche se non si dovrebbe, anche se il racconto perde un po' il suo scopo.


L'ostello



Davanti all'ostello...



West Tisbury Road



Pittoresco



Scogliera a Gay Head


Il faro di Gay Head

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