Non è ancora come la descrive Tom Wolfe, la vita universitaria. Da ieri siamo nelle nostre camere, e tutto è ancora in rodaggio. Ci sono i freshmen, le matricole, che sono venuti qui per fare i vari check-in e seguire l'orientamento; mancano i sopohomore, i junior student, i senior, e via via risalendo l'ordinata gerarchia dell'università americana.
Sono a Myles Standish Hall, un palazzone degli anni venti adattato a residence studentesco cinquant'anni fa, in East campus. Sto in una singola all'interno di una suite con altri tre studenti, tutti americani. Ho visto i loro nomi scritti su un foglio incollato sulla porta, e vengono dal Maine e dall'Arizona. Tutte le camere sono cablate con la connessione a Ethernet e in gran parte del campus è attiva una rete wireless che consente di connettersi particamente ovunque. E' la nazione di internet.
C'è qualcosa di realmente vivo in questa civiltà americana. E' chiaro che nel dilemma irrisolto tra uguaglianza e libertà essa ha scelto quest'ultima. Certo, la legge garantisce uguaglianza di diritti, ma è solo un punto di partenza. La società è tutta modellata da questo sperimentalismo selvaggio e dinamico. Le cose però stanno già cambiando. "In Massachusetts è in atto una battaglia durissima sul sistema sanitario e previdenziale. Lo Stato tende a fornire garanzie maggiori, ma questo costa moltissimo, e non tutti vogliono che venga aiutato chi non lo merita". Questo ce lo ha detto un ex poliziotto a Martha's Vineyard, un'isoletta dell'Atlantico a un'ottantina di chilometri dalla città. Ora gestisce un'impresa di "porte e finestre", come lui stesso ha detto. Alcuni anni fa ha dovuto arrestare il cugino di Ted Kennedy, che guidava ubriaco (a Cape Cod, ovviamente), e si era rifiutato di farsi gentilmente portare la macchina a casa dalla polizia. Lo ha fatto perchè crede nell'uguaglianza della legge, ma il capo lo ha rimproverato. Lui ha dato le dimissioni. Intanto, la signora che ha preso con noi il ferry per tornare sul continente si lamenta perchè "questa è una nazione rozza e ignorante, lo dico dopo aver vissuto quindici anni in Inghilterra". Va "civilizzata".
Ecco, l'America cresce e invecchia, e dell'Europa prende le virtù, i vizi e le presbiopie. Il New England è negli States il posto dove forse oggi tutto questo si nota di più.
Friday, September 01, 2006
Dalla stanza di Myles Standish Hall
Pubblicato da francesco c. a 6:58 AM
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1 comment:
Buonaseera, qui sono le dieci e venti! Com'è la vita nel campus? immagino che sia una figata pazzesca e i tuoi compagni di dormitorio? sociali, amichevoli o menefreghisti?
Qui fra un po' si ricomincerà con il solito e noioso tran tran padovano,dovrai dirmi se lì c'è anche una sola aula che assomigli ad una del Liviano... ne dubito, ma se c'è dovrò vederla!! un bacione
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